LECCE (di M.C.) – Con il passare delle giornate e con l’aumento del minutaggio nelle gambe dei calciatori la fase offensiva del Lecce diventa camaleontica ma inizia a poggiare sulle solide basi di attaccanti capaci di incidere in tutti i momenti della gara.
Nelle prime giornate si notava una sterilità delle punte ma bisognava tener conto di due fattori: l’assenza perdurata di Palombi alle prese con un infortunio rimediato dopo il gol contro la Feralpisalò in Coppa Italia e la forma non ottimale di La Mantia che ancora oggi, forse, non ha i 90 minuti nelle gambe a causa di una preparazione a singhiozzo dovuta alla lunga ed estenuante trattativa tra Lecce e Virtus Entella.
E quindi ci avevano pensato Falco e Mancosu con due gol a testa e Fiamozzi col gol fortuito contro il Benevento a rimpolpare la classifica marcatori ma contro il Venezia sono arrivati i primi due squilli di tromba di Palombi, ormai pronto e con le noie dell’infortunio alle spalle, che ha siglato la sua prima doppietta in giallorosso per ripetersi poi prepotentemente ed egoisticamente a Livorno, con altri due gol da bomber vero; ed anche La Mantia si è sbloccato spolverando un colpo del suo repertorio, il colpo di testa.

Conti alla mano questo Lecce ha segnato 10 gol: 2 sono di Falco e Mancosu, 1 di Fiamozzi e La Mantia e poi, in vetta alla classifica dei marcatori c’è Simone Palombi, 22 anni, di Tivoli, arrivato dalla Lazio a titolo temporaneo, con diritto di opzione e contro opzione. E per lui la trattativa si farà serrata ma è ancora presto per pensarci, ora è tempo di continuare a stupire in campo.
Dieci gol quindi in cinque gare con una media precisa di due gol a partita, non male per una neopromossa che punta ad una salvezza tranquilla, solo Verona con 12 gol e Benevento con 11 hanno fatto meglio per ora.