CASTROMEDIANO- Saranno state cullate e coccolate per anni, finché qualche genitore non ha pensato di portarle qui. E quelle bambole sono diventate semplicemente plastica o, peggio, rifiuti. La discarica dei giocattoli è dietro l’angolo, scorre accanto alla tangenziale est, sulla complanare all’ingresso di Castromediano, il peggior biglietto da visita per la popolosa frazione di Cavallino. Ci sono anche barbie, diari colorati e fumetti di Topolino, peluche e orsacchiotti. Interi cassetti di camerette abbandonati qui. Assieme a tanto altro, purtroppo: canne fumarie in amianto, bottiglie di vetro ben ordinate nelle cassette, innumerevoli vestiti e scarpe, sanitari e materiali di risulta, vecchi televisori ed elettrodomestici che contengono liquidi pericolosi per l’ambiente. Quest’estate sono comparsi, ben evidenti sul ciglio della strada, anche tanti ingombranti: materassi e divani, a formare una montagnetta.
La tipologia di scarti qui riversati a tutte le ore non lascia spazio a dubbi: a parte qualche pneumatico e paraurti, per il resto si tratta di rifiuti domestici, prodotti da famiglie, a cui pure basterebbe una telefonata per poter usufruire del servizio di ritiro a domicilio degli ingombranti.
Peggio ancora: a volte viene gettata qui spazzatura usando addirittura i sacchetti di plastica dati in dotazione ai residenti per la raccolta differenziata. Lo stesso succede addirittura all’interno del centro abitato di Castromediano: un’aiuola di via Saragat, ad esempio, a due passi dal parco pubblico, è costantemente trasformata in discarica da cittadini che ogni sera gettano sacchetti per non lasciarli sui propri marciapiedi. È anche il sintomo, in realtà, dell’evasione della tassa sui rifiuti, soprattutto nella vicina città capoluogo: chi non ha ritirato, in quanto evasore, i cassonetti, spesso usa spostarsi a Castromediano per abbandonare la spazzatura.
Questa complanare, però, non è soltanto un pugno nell’occhio: qui gli scarti vengono dati alle fiamme, sprigionando diossina, e lo testimoniano i resti anneriti che troviamo.
Il sindaco di Cavallino Bruno Ciccarese fa sapere che la competenza è dell’Anas ma il Comune ha già provveduto a ripulire, qualche anno fa, ritrovandosi punto e a capo. Assicura, poi, che la bonifica di questo tratto sarà la priorità nei prossimi mesi, appena sarà disponibile il finanziamento da 30mila euro della Regione, a cui il Comune ha aggiunto altri 15mila euro. Si sta concludendo, inoltre, il contratto con una ditta per l’installazione di videotrappole, le telecamere mimetizzate che a Lecce o a Porto Cesareo, ad esempio, sono servite per incastrare decine di zozzoni. Nel prossimo fine settimana, armati di guanti e palette i cittadini volontari provvederanno a ripulire quel che si può: è una lotta impari, che però si può vincere, senza il bisogno di supereroi.