LECCE- I genitori pugliesi dovranno presentare solo l’autocertificazione degli avvenuti, o futuri vaccini, e poi tra Asl e registro regionale si autorizzerà la frequenza dei piccoli.
Regnano incertezza e disorientamento tra molti genitori a fronte di tutti i passaggi legislativi su obblighi, o meno, tra auto e certificazioni da presentare per consentire ai piccoli scolari l’inizio dell’anno scolastico. Intanto controlli a tappeto dei Nas nelle scuole materne e negli asili nido di tutta Italia per verificare la veridicità delle documentazioni. Nelle Regioni in cui non è stata ancora istituita l’anagrafe vaccinale i genitori presenteranno un’autocertificazione, fermo restando che entro il 10 marzo 2019 dovranno produrre le prove delle vaccinazioni effettuate.
La Puglia ha l’anagrafe vaccinale ed in virtù di questa i genitori avevano, ed avranno, solo l’obbligo di un’autocertificazione. Successivamente le scuole inoltreranno le dichiarazioni delle famiglie alle Asl. Queste procederanno poi alle opportune verifiche e restituiranno i dati alle scuole rispetto a quanto dichiarato con autocertificazioni. Se queste utile dovessero dimostrarsi false, si incapperebbe anche in conseguenze penali.
I vaccini sono 10: tetano, epatite, difterite, poleomelite, morbillo, parotite, rosolia, pertosse, varicella per i soli nati dal 2017 in poi, anti-emofilo di tipo B. Logicamente ogni soggetto sarà vaccinato in base all’età, esistendo un calendario da osservare. Un bambino di un anno che frequenta l’asilo nido, ad esempio, non dovrà esser soggetto a tutti i vaccini avendo questi una presida periodizzazione cadenzata sulle varie fasi di crescita. Dunque l’obbligo è relativo ai vaccini corrispondenti all’età anagrafica del piccolo. Sono esonerati coloro che hanno già contratto la malattia e ne sono quindi immuni.