CASTRIGNANO DEL CAPO- Giorgio Vitali, il 29enne di Castrignano del Capo, arrestato per il tentato omicidio della sua ragazza il 3 settembre scorso e poi sottoposto alla misura dei domiciliari, è tornato in carcere. L’aggravamento della misura è stato disposto dal Gip in seguito ad alcune telefonate che il ragazzo ha effettuato a persone vicine alla vittima, amiche della sua fidanzata. I carabinieri della compagnia di Tricase, dopo aver accertato i fatti, nel pomeriggio si sono presentati a casa sua e lo hanno riportato in carcere. Era stata proprio la Procura, nella persona del Maria Rosaria Micucci e del Procuratore Capo De Catris ad avanzare perplessità sulla decisione del gip Vincenzo Brancato che aveva ritenuto di dover scarcerare Vitali a poco più di 24 ore dall’accoltellamento, dopo un violento litigio, della 27enne.
Vitali naturalmente non avrebbe potuto avere nessun contatto con persone non conviventi. Ma la misura dei domicilari è stata decisa anche perché, essendo queste vicine alla vittima, si è configurato il pericolo della genuinuità della prova.
La ragazza intanto è ancora in gravi condizioni nell’ospedale di Tricase. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi. Vitali, in lacrime, durante l’interrogatorio alla presenza del suo legale, l’avvocato Paolo Pepe, aveva detto: “La amo tuttora“. Ha raccontato di essere pentito e di aver agito accecato dalla gelosia. Davanti al gip aveva confermato quanto già aveva ammesso: era stato lui a colpire con più coltellate la fidanzata. E poi, quando lei era agonizzante in una pozza di sangue, aveva chiamato i soccorsi. I fatti si sono svolti intorno alla mezzanotte tra domenica e lunedì, nella casa disabitata dei nonni di lei, a Morciano di Leuca. La lite e poi la furia cieca, che ha ridotto in fin di vita la 27enne di Tricase, con cui l’arrestato è fidanzato da circa due anni.
