CASTIGLIONE D’OTRANTO – Il problema di partenza era molto semplice e comune a tanti: serviva un bagno in campagna. Ma si fa presto a dire bagno. Quello che è spuntato nei campi di Castiglione è il primo prototipo qui di ecotoilet. Cioè un bagno che serve anche per concimare!
È in fase di ultimazione e a idearlo sono stati quattro architetti e designer provenienti da Canada, Svizzera, Francia e Grecia. Fanno parte del gruppo Constructlab, avanguardia internazionale approdata nel Salento già un anno fa.

Dunque, un bagno sui generis nel bel mezzo degli orti coltivati a pomodori e semenzai. E che funziona come chiusura di un ciclo che serve al reimpiego degli scarti e alla creazione di nuova sostanza organica per i terreni.
Carla Rangel, messicana che vive in Canada, spiega che mentre i primi contenitori serviranno a posizionare i rifiuti agricoli secchi, come gli scarti di potatura, quelli successivi al bagno saranno riempiti con rifiuti umidi, cioè scarti di cucina e umani. Il processo studiato e già sperimentato altrove prevede che il prodotto poi venga spostato nelle scatole successive, lasciandolo lì per il tempo di un anno perché venga abbattuta la carica batterica e le diverse componenti si trasformino. Dopodiché il compost potrà essere usato per concimare i terreni.
A supportare il progetto ospitato dall’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino è stata Free Home University, che coordina esperienze di artisti, attivisti, pensatori da tutto il mondo e che dal 2014 ha scelto la frazione di Andrano come comunità in cui poter sperimentare innovazioni sociali e artistiche: dal Parco comune dei frutti minori al rifugio degli animali alla cucina e forno collettivi a tanto altro.
Altro tassello, appunto, il bagno. Più che un bagno, dunque, è una provocazione. Ma anche uno strumento pedagogico per far capire che tutto, se ben trattato, può essere restituito alla terra per renderla più fertile.
