BRINDISI- E’ dura a morire la piaga del lavoro nero nei campi del Salento: nel Brindisino, i carabinieri hanno elevato multe per oltre 55mila euro in totale, denunciato due imprenditori e sospeso le attività delle loro due aziende a Carovigno e Brindisi, proprio perché è stata accertata la presenza di personale privo di contratto e impiegato nella raccolta di ortaggi e viticoltura.
Sono 25 le aziende agricole controllate in totale durante una maxi operazione che ha visto l’impiego di 85 militari delle quattro compagnie del territorio e il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Brindisi. A fronte di 289 braccianti identificati, sette sono risultati in nero.
Inoltre, sono state accertate violazioni al Testo Unico sulla Sicurezza sui luoghi di lavoro. Sulla scorta dei dati acquisiti sul campo, sul conto delle aziende e dei braccianti, saranno effettuati presso gli uffici competenti, ulteriori approfondimenti in ordine alla regolarità delle posizioni contributive/previdenziali.
La nuova legge del 2016 sull’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, com’è noto, non è più centrata sul solo caporalato, ma sanziona anche il datore di lavoro che utilizza, assume o impiega manodopera reclutata anche mediante l’attività di intermediazione, sfruttando i lavoratori ed approfittando del loro stato di bisogno.