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Tap, Bei: “istruttoria accurata” ma sindaco e cittadini disertano l’incontro

LECCE- “Stiamo facendo una istruttoria molto precisa, la più accurata e professionale possibile per verificare che questo progetto, se eventualmente fatto, sia realizzato nel miglior modo possibile”. Poche parole da un funzionario della Bei che non ha voluto far sapere il suo nome. Si chiude così il non-incontro con il sindaco Marco Potì e i nove cittadini di Melendugno convocato in mattinata a Palazzo Adorno, a Lecce.

Nessuno di loro si è presentato per portare i nodi relativi al gasdotto davanti agli emissari della Banca Europea degli Investimenti, che è pronta a scucire un maxifinanziamento da un miliardo e mezzo di euro a Tap.

Alle nove, il gruppo degli inviati ha incontrato il prefetto Claudio Palomba, poi il presidente della Provincia Antonio Gabellone e infine ha atteso due ore invano. “Abbiamo invitato il sindaco – ha detto uno degli emissari della Bei – abbiamo avuto un incontro molto cordiale con il Presidente della Provincia e uno informativo con il prefetto di Lecce. Siamo interessati a parlare con le persone che vogliono esprimere le proprie doglianze su questo progetto”.

Potì, con una lettera inviata in mattinata all’istituzione finanziaria europea, ha rilanciato, chiedendo un incontro a Melendugno, quando vorrà, agli inizi di luglio. Ma con un ordine del giorno diverso: “tutte le criticità, le problematiche, i limiti di natura tecnica, giuridica, legale, ambientale che preoccupano la popolazione”.

Dopo un’assemblea noTap tenutasi nella giornata di mercoledì, il sindaco ha deciso, dunque, di sposare la linea dei cittadini, che hanno tutti e nove proprietà confinanti con il futuro Prt, il terminale di ricezione del gasdotto, in contrada Masseria del Capitano. Nella comunicazione arrivata a loro tre giorni fa dalla stessa Bei, “veniva palesato – ha motivato Potì – che obiettivo del colloquio non era trattare tematiche ed aspetti complessi, anche di natura legale, inerenti la realizzazione del Gasdotto TAP, ma “ascoltare e capire” le istanze già ampiamente denunciate e segnalate in svariate sedi, tanto dai privati quanto dalle Istituzioni Locali, circa le molteplici criticità che il progetto presenta”. Un “mero ascolto” che Melendugno considera “tardivo”, a fronte delle segnalazioni inviate alla stessa Bei. E tardivo perché le procedure operative della stessa Banca prevedono che si debba tenere nella fase preliminare alla valutazione di finanziabilità o meno del progetto, tenendo conto anche degli impatti dell’opera.

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