MARTANO- Diventa definitiva la condanna a 30 anni di carcere per Antonio Zacheo, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio di Massimo Bianco, il 41enne di Martano trovato morto il 29 giugno del 2013 nelle campagne che costeggiano la provinciale tra Carpignano a Melendugno. L’uomo rimase vittima di un agguato, un’esecuzione consumata il giorno prima proprio dalle persone che qualche giorno più tardi furono individuate ed indagate. La Cassazione ha quindi definitivamente riconosciuto colpevoli del brutale assassinio sia Antonio Zacheo che Antonio Gabrieli, ritenuto il suo complice nonché il suo accusatore. Anche per lui infatti, nel settembre scorso era arrivata la condanna definitiva a 18 anni dalla Cassazione. I giudici avevano ritenuto inammissibile il ricorso presentato dal suo legale Alessandro Stomeo contro la sentenza della Corte d’Assise d’Appello. Gabrieli si era sempre dichiarato estraneo all’omicidio. Aveva confessato di essere in auto con Zacheo ma di non avere idea di quali fossero le intenzioni dell’amico che aveva, invece, agito in un raptus, all’improvviso.
La decisione della Cassazione è arrivata nelle scorse. Le parti civili, per le quali la condanna definitiva è naturalmente un risultato importante, sono difese dagli avvocati Giancarlo dei Lazzaretti e Cosimo Rampino che hanno rappresentato la mamma, la sorella, la moglie e i figli della vittima. La tesi dell’accusa è stata che le dichiarazioni del complice fossero assolutamente attendibili, cosa che la difesa aveva invece cercato di smontare.
Zacheo e Gabrieli furono subito indagati, con l’accusa di omicidio volontario. Erano i due colleghi di Bianco, entrambi di Martano. Insieme con la vittima, gestivano un deposito di materiale edile. Furono ascoltati più volte dai carabinieri che indagavano come persone informate sui fatti, prima di finire nel registro degli indagati. Secondo l’accusa, Bianco sarebbe stato ammazzato per contrasti di natura personale ed economica, freddato con un colpo di pistola in testa e poi bruciato. Per questo i due, oltre che di omicidio, sono stati condannati per distruzione di cadavere.