LECCE – Ad essere bollati come “psicopatici” ormai ci hanno fatto il callo ma a morire nel silenzio e nell’indifferenza no, non ci stanno.
Clara, Maria e Giusi (le tre donne che vedete in foto) sono affette da Sensibilità Chimica Multipla e sono solo una piccola parte dei malati ambientali del territorio. A fargli tremare in questi giorni la notizia del Decreto Martina, ossia l’obbligo di trattamenti fitosanitari periodici nei terrreni. È quella che definiscono la “condanna finale” all’isolamento in una vita già di per sé privata della spontaneità .
Una quotidianità ricca di ostacoli la loro: quello che mangiano, respirano, toccano potrebbe essergli fatale. Il disturbo cronico che affligge Clara, Maria e Giusi (quest’ultima presidente dell’Associazione Malati Ambientali”) le accompagna inconsapevolmente sin dalla nascita ma è gli è stato diagnosticato solo qualche anno fa. Da allora combattono con gli odori forti, il contatto con le sostanze chimiche, l’assuzione di farmaci e per godere dei prodotti della terra si affidano solo all’agricoltura biologica.
“Quello che sfugge -tengono a precisare- è che la loro non è una battaglia che interessa tutti, perchè malati ambientali non soltanto si nasce: si diventa”. Non chiedono un mondo inodore, non inseguono un’utopia: non vogliono morire nel silenzio e così tentano di alzare la voce, raccontare una realtà che domani potrebbe non essere così isolata.