LECCE – E dopo le dichiarazioni di Finamore insorgono 6 dei 13 consiglieri del Centrodestra. “Se le esternazioni del consigliere comunale Antonio Finiamore rilasciate ai microfoni di Telerama non fossero di una gravità inaudita, ci verrebbe quasi da sorridere. Non c’è ombra di dubbio: il “neo acquisto” della maggioranza del sindaco Carlo Salvemini si è fatto volere bene sì, ma dallo stesso Salvemini e da tutto il centrosinistra a Palazzo Carafa a cui lo stesso Finamore, assieme alle sue colleghe, ha garantito la “poltrona” e la permanenza in Consiglio attraverso un’abile manovra di trasformismo politico e cambio di casacca”. A parlare in una nota congiunta sono i consiglieri comunali del Centrodestra Paride Mazzotta, Federica De Benedetto, Luciano Battista, Giorgio Pala, Bernando Monticelli Cuggiò e Andrea Guido.
“Non teniamo di esprimere giudizi in merito alla sua scelta: saranno i suoi elettori a farlo -aggiungono- Quello che però non possiamo assolutamente accettare è che lo stesso Finamore insinui che tra le fila del centrodestra ci sia stato qualcuno che non abbia avuto la volontà reale di rassegnare le proprie dimissioni davanti al Segretario Comunale.
Ricordiamo al consigliere Finamore che il nostro chiaro e unico intento è e resterà quello di tenere fede al mandato elettorale affidatoci dai leccesi e ci siamo subito dichiarati disposti a mettere fine allo scippo di democrazia che si stava perpetrando a perpetrando a Palazzo Carafa ai danni degli elettori leccesi attraverso le nostre dimissioni. Le vicende successive che hanno impedito il concretizzarsi della nostra volontà di dimetterci sono arcinote tanto agli addetti ai lavori quanto ai cittadini leccesi. Così come è nota l’operazione trasformista messa in atto proprio da chi oggi insinua e cerca di attribuire ad altri il suo stesso modus operandi. Caro consigliere Finamore, lei continui pure a portare avanti la sua mission di “paracadute” delle poltrone del centrosinistra e di questa maggioranza. Sappia, però, che i cittadini e gli elettori ormai hanno le idee ben chiare su chi ha dimostrato coerenza e rispetto del mandato elettorale e chi invece si è piegato ad altre logiche che non ci appartengono”.