GALATINA- L’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata alla Colacem di Galatina va rivista. È quello che la Regione Puglia impone alla Provincia di Lecce, che ha redatto l’atto finale senza tener conto, secondo Bari, di molti passaggi richiesti, a tutela di ambiente e salute. «Si chiede di voler procedere tempestivamente ad atto di revisione o integrativo dell’Aia», è scritto nella nota inviata il 27 marzo scorso a Palazzo dei Celestini, a cui viene ricordato che le funzioni svolte non sono autonome ma delegate dalla stessa Regione.
La lettera è firmata dai dirigenti del Dipartimento regionale Mobilità e contiene bacchettate abbastanza pesanti sul documento finale che consentira al cementificio di continuare a produrre nei prossimi anni. «Molte richieste relative al comparto aria – è riportato – sono state prescritte in modo che non paiono cogenti, bensì legate agi esiti del monitoraggio di Arpa che, d’altro canto, ha limitato la propria attività di controllo anche sulla base “della reale capacità operativa dell’Agenzia”, circostanza che appare indebolire sensibilmente il quadro degli adempimenti che sorreggono l’esercizio dell’impianto».
C’è di più: «appaiono totalmente disattese le indicazioni a valere sulla matrice acqua» date dalla Regione, oltre a «numerose altre mancate corripondenze» tra l’atto finale e le altre proposte avanzate e oggetto di intese raggiunte durante le conferenze dei servizi, che sono state tante, articolate e vero braccio di ferro con i Comuni.
È in base a ciò, ad esempio, che si ribadisce la necessità per cui Arpa proceda con «contraddittori sistematici e non occasionali» rispetto alle attività di autocontrollo, monitoraggio a camino e analisi affidati al gestore; tutti gli autocontrolli, poi, andrebbero validati dall’Agenzia e si chiede di imporre a carico di Colacem l’installazione di deposimetri e di una centralina di monitoraggio degli inquinanti in atmosfera. E poi la prescrizione finale: il carbonile va coperto in due anni e non tre.
La lettera è stata resa nota dal consigliere regionale Sergio Blasi, che ha annunciato la nascita di un “Distretto Regolativo Ambientale”, un protocollo tra Arpa e Comuni del circondario, per verificare e monitorare le prescrizioni ambientali e sanitarie inserite nelle autorizzazioni e nei permessi rilasciati alle aziende della zona.