Sanità

Visite private in ospedale, in sette giorni la riforma anti-furbetti

LECCE- Una vera e propria riforma contro eventuali furbetti, medici che effettuano visite a pagamento durante l’orario di servizio negli ospedali pubblici. La Asl di Lecce rimette mano al sistema dell’Alpi, l’Attività Libero Professionale Intramoenia, dopo la relazione depostata dal responsabile Giuseppe De Maria: 38 presunti irregolari sul campione di 60 posizioni vagliate. Sui singoli casi, ovviamente, si va con i piedi di piombo: è in corso l’istruttoria per accertare i possibili abusi e solo al termine di questa si valuterà se sarà neccessario avviare procedimenti disciplinare o spedire il tutto in Procura.

Nel frattempo, si guarda al complesso del sistema, che, partito per prima a Lecce rispetto al resto della Puglia, zoppica ancora. Soprattutto sul fronte dei controlli. Il direttore sanitario Antonio Sanguedolce annuncia che entro la prossima settimana sarà, innanzitutto, rinnovato l’organismo di verifica e controllo, non in linea con la normativa regionale. Vanno sostituiti i componenti di nomina sindacale, ciò che si punta a fare a stretto giro, e poi verrà convocato perché entri subito nel merito della questione delle presunte irregolarità emerse, diffuse su tutto il territorio e riguardanti tutte le branche mediche.

Da capire anche se c’è e a quanto ammonta il “buco” di versamenti che i medici dovrebbero fare anche alla Asl.

Ma il vero nodo è un altro: praticare attività intramoenia in orario di lavoro significa aver tolto agli utenti possibilità di curarsi per tempo nelle strutture pubbliche, pagando per rivolgersi al privato. “La questione è verificare che i professionisti non facciano attività maggiore rispetto a quella istituzionale. E questa è questione di programmazione – rimarca Sanguedolce -. Nel nuovo regolamento, l’azienda deve definire come verificare i volumi di prestazione: è difficile quantificarli per singolo professionista. Per questo puntiamo a una regola che lo stabilisca quantomeno per equipe mediche, ognuna delle quali deve garantire un tot di attività istituzionale. Ci servono regole controllabili con verifiche rapide”.

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