BRINDISI- La donna del boss, lei stessa con un ruolo di primo piano nella gestione dell’affaire fotovoltaico in provincia di Brindisi, un flusso consistente di soldi su cui la Sacra Corona Unita aveva messo gli occhi, anche per chiederne il pizzo. Finisce in carcere Antonia Caliandro, 61 anni. Non un nome qualunque: è la moglie del capoclan Salvatore Buccarella.
Il provvedimento restrittivo è stato emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Lecce ed è stato eseguito nella prima mattinata dai carabinieri della compagnia di Brindisi.
I fatti risalgono al periodo d’oro dei pannelli fotovoltaici, il biennio 2009-2010: il gruppo Buccarella avrebbe chiesto il pizzo alle aziende che investivano nel Brindisino, soprattutto tra Tuturano, San Pietro Vernotico e Cellino San Marco. Non solo: avrebbe anche imposto l’assunzione di operati e della sua vigilanza nelle aree dove erano stati allestiti gli impianti. Antonia Caliandro, stando almeno a quanto accertato dai magistrati, avrebbe coperto un ruolo cardine nel coordinamento di questo business.
È per questo che la donna è stata riconosciuta colpevole di associazione mafiosa e ha già scontato quasi un anno e quattro mesi di custodia cautelare in carcere tra settembre 2012 e gennaio 2014, arrestata assieme ad altre 15 persone. Era già sottoposta, tra l’atro, alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno.
Della condanna a 7 anni di reclusione, oltre l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, dovrà scontare ancora altri cinque anni di carcere. Ora è a Borgo San Nicola.
