Politica

Il centrodestra si spacca in Consiglio: Grande Lecce tende la mano a Salvemini

LECCE- Nel primo Consiglio comunale del dopo sentenza anatra zoppa, il gruppo che fa capo a Roberto Marti conferma la mano tesa all’amministrazione di Carlo Salvemini. E la distanza, anche, dal resto del centrodestra.

È il dato politico che emerge dalla seduta convocata in mattinata, durante la quale si è decisa anche la rimodulazione delle undici commissioni consiliari: tutte sono passate da 8 a 9 membri, per rispecchiare il ribaltone avvenuto anche in assise. E dunque, tutte sono ora composte da 5 consiglieri dell’opposizione e quattro del centrosinistra, per assicurare la rappresentanza di tutti i gruppi e la proporzionalità tra maggioranza e minoranza alla luce dei nuovi rapporti di forza.

Ma se fin qui nulla quaestio, tanto che il ritocco è stato approvato all’unanimità dei presenti nel Consiglio comunale convocato in mattinata, per il resto, si diceva, si chiariscono ancora di più gli scenari all’interno del centrodestra. E quella che appare ancora più palese è la linea differenziata tra i banchi di Palazzo Carafa. Un qualcosa che sarà destinato a pesare soprattutto alla luce dell’approvazione dell’imminente bilancio di previsione.

È quanto è venuto a galla a fronte della richiesta avanzata da Angelo Tondo, che veste la casacca di Direzione Italia, di rinviare la discussione di tutte le delibere previste nell’ordine del giorno (escluse quella sulla rotatoria di via Roggerone e dell’istituzione delle guardie ecozoofile) in quanto non valutate dalle nuove commissioni: stando alla sua spiegazione, i nuovi consiglieri comunali, che hanno fatto il loro ingresso in aula nella seduta scorsa, non hanno partecipato ai lavori e non conoscerebbero i provvedimenti.

Dopo il battibecco che ne è seguito con il sindaco Carlo Salvemini, si è andati comunque a votazione. Ed è accaduto che, a fronte dell’astensione del primo cittadino e dei 13 consiglieri di centrosinistra, nello stesso centrodestra si siano opposti alla proposta di Tondo gli esponenti presenti del gruppo Grande Lecce, che fa capo a Roberto Marti: Antonio Finamore, Laura Calò e Paola Gigante.

“Noi siamo stati eletti per fare l’interesse della città – ha rimarcato Finamore – e se qualcuno vuole andare a casa faccia pure: ho sentito parlare di inciuci, ma noi non chiediamo poltrone o vantaggi. Attendiamo di leggere il bilancio per presentare emendamenti migliorativi”.

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