LECCE – Non si conoscevano i tempi, ma ora, a 11 giorni dalla discussione, il Consiglio di Stato ha deciso: a Lecce l’anatra è zoppa.
Gli scenari possibili erano tre: la conferma di quanto disposto dal Tar di Lecce, Sindaco regolarmente eletto ma con maggioranza di Centrodestra, ribaltare e confermare quanto deciso dalla commissione elettorale presieduta dal Magistrato Alcide Maritati con numeri favorevoli per il centrosinistra, oppure rimandare il tutto alla Corte Costituzionale. Ed è la prima ipotesi quella sposata dai giudici di Palazzo Spada: il sindaco Carlo Salvemini non può contare sulla maggioranza di centrosinistra, coalizione con la quale è stato eletto nelle amministrative dell’11 giugno 2017. Si configura dunque il cosiddetto caso di “anatra zoppa”, ovvero con sei seggi assegnati al centrodestra, il sindaco ha 17 consiglieri di centrodestra e 14 di centrosinitra, poiché valgono le preferenze espresse dagli elettori al primo turno.
Nominato il commissario ad acta, nella persona del Prefetto di Lecce, per la sostituzione dei consiglieri comunali. Per l’avvocato Pietro Quinto, che ha rappresentato in questa partita le tesi del centrodestra, trionfa così il principio della rappresentatività.