LECCE – È uno degli assunti del Movimento 5 stelle che circa in 10 avrebbero tradito: una bufera che sembrerebbe coinvolgere anche i big leccesi. I parlamentari e consiglieri regionali del Movimento devono restituire gran parte del proprio stipendio ai cittadini, tramite un fondo che concede microcredito alle imprese. Non tutti però lo avrebbero fatto.
Ad aver interrogato il candidato Premier Luigi Di Maio a Lecce sullo scandalo “rimborsopoli” è stata la iena Filippo Roma: un bliz insistente il suo, venerdì pomeriggio alle Officine Cantelmo, lì dove Di Maio è stato incalzato dalla troupe mediaset all’ingresso, sul palco e all’uscita.
A far luce sulla vicenda un testimone che ha rivelato la presunta truffa: “quello che i pentastellati affermano di versare mensilmente non corrisponde a realtà -ha detto- basta controllare il fondo dove i versamenti dovrebbero convogliare”. Il nodo è che la farsa non riguarderebbe solo i due ex big pentastellati Cecconi e Martelli, come originariamente si credeva, potrebbe interessare anche altri 8 esponenti.
Dal Salento si legge un post fb della Senatrice Lezzi: “Domani mattina -scrive-andrò in banca per farmi rilasciare la documentazione che accerta che tutti i bonifici che ho effettuato in questi anni non sono stati revocati”. Da Roma si valuta anche la posizione di altri tra cui il Senatore Maurizio Buccarella, che per il momento non ha rilasciato alcuna dichiarazione a tal proposito.
In linea con la polemica i post degli esclusi dalle parlamentarie, come Giovanni Manzo e Caterina Vitiello sedondo i quali mai si sarebbe potuto immaginare «che la deriva partitica, verticistica e antidemocratica del M5S potesse anche sfociare nella più immonda truffa verso il suo elettorato».