LECCE- Nel pieno del terremoto che ha scosso Fse, a parlare sono anche loro, i pendolari che ogni giorno salgono su quei treni e ne vivono i disagi. Non ci sono solo i vagoni sporchi, vecchi e fatiscenti che da Lecce vanno verso il sud Salento; non ci sono nemmeno solo le littorine fantasma che puntualmente ad ogni inizio estate spariscono sulla tratta Maglie-Otranto; né i convogli che verso Gallipoli viaggiano stracarichi di turisti e migranti senza aria condizionata.
Tra studenti e lavoratori che in tutte le stagioni sono a bordo dei treni Fse da settimane si raccolgono firme per chiedere anche di intervenire sulle criticità legate agli orari della tratta principale, la Lecce-Bari: nei prossimi giorni saranno oltre 200 le sottoscrizioni che verranno consegnate all’assessore ai Trasporti della Regione Puglia e alla Direzione Regionale Trenitalia Puglia.
A peggiorare le “rilevanti carenze riscontrate nell’offerta regionale”, come dice il promotore Alessandro Cannavale, c’è il “ progressivo disimpegno, da parte della Regione, nella gestione del trasporto ferroviario interprovinciale”, tanto da aver demandato, in alcune fasce orarie, “il trasporto pendolare alle Frecce del servizio nazionale”, costringendo i fruitori “a sostenere costi elevati per un servizio, peraltro, non sempre adeguato in termini di puntualità. La carenza dell’offerta dei collegamenti – spiegano i promotori della petizione – si aggrava in quanto la quasi totalità dei treni regionali effettua fermate nelle stazioni minori, portando il tempo di percorrenza tra i capoluoghi più distanti a superare le due ore”.
Da qui la proposta: “inserire, nelle fasce orarie più critiche, un’idonea offerta di treni regionali “veloci”, ossia con un più ridotto numero di fermate. Tali servizi si intendano, ovviamente, come aggiuntivi e non sostitutivi di altra offerta già presente”.
Perché quel che sta accadendo ora è anche la mazzata sui portafogli: la cancellazione del contributo regionale sugli abbonamenti Freccia, a decorrere dal maggio del 2016, ha sottratto ai pendolari anche la possibilità di usufruire di tutta l’offerta dei treni regionali con un unico abbonamento Freccia. Di quel contributo si chiede il ripristino.
