MELENDUGNO – L’esposto depositato da 8 sindaci poche settimane fa ha ottenuto l’effetto sperato: è stata riaperta l’inchiesta sul gasdotto Tap. Lo ha disposto il gip Cinzia Vergine su richiesta congiunta del procuratore capo Leonardo Leone De Castris e del Pm Valeria Farina Valaori.
Ci sono, dunque, fondati elementi per continuare ad indagare, dopo la doppia archiviazione un anno fa, quando a chiedere di chiudere il capitolo giudiziario era stato anche l’allora timoniere della Procura Cataldo Motta.
Ora, a detta dei sindaci, ci sono elementi di novità. E la richiesta degli inquirenti di riprendere a indagare è segni del fatto che si ritengano fondati. Dopo il deposito del progetto Snam, infatti, i primi cittadini hanno contestato un presunto illegittimo frazionamento del progetto, ciò che avrebbe portato finora ad eludere l’applicazione della normativa Seveso sul rischio di incidenti rilevanti e a evitare una valutazione ambientale complessiva del gasdotto fino a Mesagne. Il metanodotto Snam è concepito per definizione come di “interconnessione” con Tap.