TUGLIE/NEVIANO- Quest’estate, il Comune aveva preannunciato il suo no con manifesti affissi in paese. Ora la Provincia di Lecce chiude la partita: l’impianto di compostaggio di Neviano non si farà. E’ troppo vicino, infatti, ad alcune scuole di Tuglie e questo contrasta in maniera non superabile con Piano di Gestione dei Rifiuti Urbani nella Regione Puglia. Sono state negate, dunque, nei giorni scorsi, la Via e l’Autorizzazione integrata ambientale alla Fg Ecologia srl, che aveva presentato un progetto per la lavorazione di 50mila tonnellate l’anno di frazione organica dei rifiuti e del verde. Da questi, attraverso un processo di digestione anaerobica (paragonabile a quello che lo stomaco fa nel corpo umano), si puntava a produrre compost di qualità, fertilizzante per uso agricolo, e biogas per gli autoconsumi dell’impianto. La società fa parte dello stesso gruppo imprenditoriale che fa capo a Giuseppe Marra e che, tramite Salento Riciclo, ha già ottenuto il via libera all’apertura di un altro impianto di compostaggio a Galatina per 27mila tonnellate. Il sito individuato a Neviano in zona agricola è grande quasi 2 ettari. A mettersi di traverso è stato soprattutto il Comune di Tuglie, che alla fine l’ha spuntata: una sua scuola, per definizione sito sensibile, ricade a meno di 2,5 chilometri dall’area individuata per l’impianto e dunque in questo modo non sarebbero state rispettate le distanze di sicurezza. Tra l’altro il sito rientra nel parco multifunzionale di valorizzazione delle Serre Salentine e quindi non sarebbe compatibile con il Piano paesaggistico. Durante la conferenza di servizi, carenze progettuali e criticità ambientali sono state rilevate dal consulente del Comune di Neviano, il prof. Giovanni Zurlini dell’Università del Salento. La Asl, invece, ha rimarcato l’assenza di una valutazione degli impatti sulla salute pubblica.
