Ambiente

Rifiuti, la Regione spegne l’impianto di Cavallino: raccolta a rischio a Natale

LECCE- L’impianto di trattamento dei rifiuti di Cavallino è stato stoppato: senza idonee garanzie finanziarie da presentare entro 15 giorni, dovrà essere riconsegnato alla Regione. Nel frattempo, la spazzatura di 27 Comuni del Nord Salento viaggia da oggi verso Ugento e Poggiardo. Gianfranco Grandaliano, a capo dell’Agenzia regionale per i rifiuti, assicura che non ci saranno ripercussioni sulla raccolta e non ci sarà il rischio di ritrovarsi a Natale con i sacchetti sui marciapiedi a Lecce e dintorni. “Ho scritto ai gestori degli impianti di Poggiardo e Ugento – dice – chiedendo di ampliare le fasce orarie di conferimento, per non creare disagi”.

A sollecitare Grandaliano sono stati l’assessore all’Ambiente del Comune di Lecce Carlo Mignone e il dirigente Fernando Bonocuore, perché in mattinata i primi intoppi si sono già registrati: quando i camion sono andati a scaricare alla piattaforma di Cavallino, è stata loro comunicata la decisione della Regione di fermare il biostabilizzatore e di inviare gli scarti altrove. Tuttavia, l’impianto di Ugento, tarato sui bisogni dei piccoli comuni del Capo di Leuca, è attivo dalle 7 alle 13, rendendo difficile il conferimento della raccolta del nord della provincia, visto che a Lecce viene ultimata intorno a mezzogiorno. Per i prossimi giorni, poi, era prevista la chiusura per rispettare le festività, ciò che diventa impossibile ora da proporre. Su questo, l’intervento di Bari dovrebbe essere risolutivo, ma si vedrà.

“In ogni caso – ribadisce Grandaliano – non è stato necessario procedere con autorizzazioni extra, nel senso che a Ugento e Poggiardo comunque arriveranno rifiuti entro i quantitavi per cui sono autorizzate le strutture”.

Il nodo Cavallino è intricato: la polizza presentata dalla società Ambiente e Sviluppo, a garanzia dell’attività di esercizio dell’impianto, non è stata ritenuta valida dalla Regione perché emessa da un soggetto che non aveva i requisiti. La Regione ha invitato gli imprenditori a depositarne un’altra ma non è stato fatto. Ecco perché è stato necessario sospendere l’autorizzazione all’esercizio dell’impianto. Di più, Grandaliano ha firmato nelle scorse ore diffida immediatanei confronti della società chiedendo di trasmetttere idonea garanzia affinché la Regione riattivi l’autorizzazione. In alternativa, fra due settimane l’impianto dovrà essere restituito, essendo pubblico.

 

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