LECCE- C’è il ragazzo tornato in Ghana per fare il tassista, uno in Tunisia dove ha acquistato capi di bestiame. C’è la famiglia che a Cuba ha potuto aprire un piccolo negozio di abbigliamento; chi in Senegal comprerà attrezzatura agricola per lavorare un suo terreno o chi in Bangladesh sta aprendo un banco da mercato dove venderà riso e grano. Storie di ritorni o, meglio, di rimpatri assistiti: 13 le pratiche già completate a Lecce e Brindisi, una quarantina le richieste pendenti.
Per agevolare il rientro in patria dei migranti che vogliono tornare a casa il Salento ha da oggi una possibilità in più: è lo sportello attivo due volte a settimana (martedì e giovedì dalle 10 alle 12) presso Crocevia, in via Silvio Pellico, a Lecce. È stato voluto da chi gestisce questo centro culturale assieme al Gus, il Gruppo umana solidarietà.
“Il Gus mette a disposizione competenze e possibilità. Il mettere insieme le risorse migliori del territorio è una forma di resistenza per chi non si rassegna ad un mondo escludente e a una economia che ci vuole solo consumatori”, dice Andrea Pignataro, responsabile Gus. “Il nostro strumento per attuare il rimpatrio – aggiunge – è il progetto Back to the Future del bando Fami, avviato già da un anno. Quando i migranti considerano esaurito il loro progetto migratorio e vogliono rientrare a casa, possono rivolgersi ad uno dei nostri sportelli e ricevere informazioni. Quando il percorso è maturo, noi paghiamo il biglietto per il loro rimpatrio, ma attiviamo anche una rete di Ong presente nel Paese di provenienza e, con un massimo di 4mila euro, finanziamo una congiuntura economica, come una piccola attività commerciale o un laboratorio”.
Lo sportello “Nessuno è straniero” si occupa anche di altro: dare tutela legale, fare orientamento, sbrigare le pratiche di rilascio del permesso di soggiorno e acquisizione della cittadinanza, avviare la procedura per il riconoscimento del valore legale del titolo di studio acquisito nel Paese di provenienza.
“Noi speriamo che Crocevia possa diventare un punto di riferimento per la popolazione migrante e di raccordo con la comunità locale. Abbiamo creato questo posto – dice Matteo Pagliara, tra i responsabili di Crocevia – con l’idea di dare alle comunità migranti un luogo per farsi conoscere, far conoscere la propria arte, musica, cultura ma anche avere un supporto nel rapporto con le pubbliche amministrazioni, perché possano sentirsi a casa”.
Un’attività di mediazione sociale, il tassello che mancava, specie per intercettare migranti che non rientrano nei circuiti di accoglienza seguiti dalla Prefettura. “Il progetto che l’amministrazione comunale ha per i migranti è quello dell’inclusione – spiega Silvia Miglietta, assessore ai Diritti Civili del Comune di Lecce – garantendo accesso al mondo del lavoro, inclusione sociale, partendo dalle scuole. Le informazioni che uno sportello come questo possono arrivare alle persone sono fondamentali in questo percorso”.