LECCE – L’Unione italiana lavoratori agroalimentare Uila, col sostegno della Uil nazionale, ha avviato il 18 settembre una raccolta firme per due proposte di legge di iniziativa popolare da presentare in Parlamento: la prima riguarda il sostegno alla genitorialità, l’occupazione femminile e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per madri e padri, mentre la seconda punta a migliorare alcune norme in materia di Naspi – che attualmente prevede la riduzione dell’assegno di disoccupazione nel tempo e penalizzazioni ai fini pensionistici – e di Ape sociale, stabilendo di ridurre il minimo contributivo per accedervi e estendendone la fruibilità a categorie di lavoratori, quali gli operari agricoli e i pescatori, che svolgono attività che non sono considerate come usuranti.
L’iniziativa si chiama “Due firme per far bene al (mio) Paese” e nel Salento si svolgerà a partire dal 15 novembre in tutte le sedi territoriali di Uil e Uila, attraverso gazebo informativi. L’obiettivo è raggiungere entro sei mesi le centomila firme necessarie per la presentazione delle due proposte di legge.
Nelle scorse ore, nella sede Uil di Lecce, si è tenuto l’incontro di presentazione dell’iniziativa, con il segretario regionale Uila Puglia, Pietro Buongiorno, il segretario generale Uil Lecce, Salvatore Giannetto e il segretario provinciale Uila Lecce, Mauro Fioretti.
Cosa cambierebbe con l’approvazione di queste due proposte di legge? Lo hanno spiegato i rappresentanti di Uil e Uila. Rispetto ai temi dell’occupazione femminile e della genitorialità, con l’approvazione della prima proposta di legge le lavoratrici saranno retribuite al 100% per tutto il periodo di congedo di maternità obbligatorio; al rientro, potranno lavorare a tempo parziale fino al compimento del primo anno di età del bambino e la loro retribuzione sarà integrata al 100% dall’Inps. Inoltre, il padre lavoratore avrà 30 giorni di permesso retribuito obbligatorio per i primi mesi di vita del bambino, mentre entrambi i genitori potranno utilizzare il congedo parentale retribuito al 50% anziché al 30%.
Ma la battaglia di Uila e Uil punta a dare maggiori tutele anche ai precari e a chi perde il lavoro. Ecco perché, se fosse approvata anche la seconda proposta di legge, l’assegno di disoccupazione non si ridurrà nel tempo e non ci saranno penalizzazioni ai fini pensionistici.