ROMA – Il Tar di Lecce aveva escluso dalla gara d’appalto per l’assegnazione della mensa scolastica di S. Cesario la ditta La Fenice, il Consiglio di Stato ad oggi conferma questa linea. In sede di gara la ditta in questione aveva fornito, secondo i giudici amministrativi, informazioni solo parziali in merito ai requisiti che riguardano l’assenza di gravi infrazioni debitamente accertate in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Il ricorso era stato presentato dalla Turigest Srl Unipersonale rappresentata dall’avvocato Valeria Pellegrino contro la provincia di Lecce e lo stesso comune di S. Cesario.
Il verbale di gara del 5 aprile 2017 per l’affidamento del servizio di refezione scolastica ammetteva l’impresa La Fenice alla partecipazione insieme alla Turigest. Il valore stimato dell’appalto era di 415 mila euro.
Tra i requisiti per la partecipazione alla gara l’assenza, appunto, di condizioni preclusive tra cui illeciti tali da rendere dubbia l’integrità e l’affidabilità dell’azienda stessa. Requisito che, secondo i ricorrenti, La Fenice non poteva avere, considerando i precedenti accaduti nel comune di Galatone, quando Asl e Spesal chiusero il centro di cottura gestito da quest’ultima, sospendendo, di fatto, il servizio mensa in circa 10 comuni del Salento.
Alla luce di questo la ditta concorrente aveva chiesto l’esclusione de La Fenice dalla gara con il conseguente ricorso incidentale da parte di questa per violazione del bando di gara ed eccesso di potere.
I giudici della seconda sezione del Tar di Lecce hanno respinto il ricorso de La Fenice accogliendo invece quello della Turigest che a sua si è rivolta però al Consiglio di Stato. Quest’ultimo le ha dato nuovamente torto: dunque La Fenice nella gara d’appalto in questione resta tagliata fuori.