LECCE – (di Tonio De Giorgi) Sono bastati pochi allenamenti per incassare anche la fiducia di Liverani. Andrea Arrigoni ha incassato pure quella del tecnico romano. Per il momento il posto da titolare non sembra in discussione. E proprio dal neo allenatore giallorosso possono arrivare indicazioni preziose sul ruolo poiché, quando era ancora un calciatore, occupava la stessa posizione. “Comunque bisogna acoltare quello che lui dice perché è il mio allenatore – afferma il centrocampista giallorosso, 29 anni -, poi avendo fatto lo stesso ruolo alcune situazioni le conoscerà ancora meglio e può darmi consigli preziosi”. Da Padalino a Rizzo e quindi a Liverani. La squadra giallorossa ha modificato il modo di stare in campo e interpretare le varie fasi della partita. “A centrocampo siamo sempre in tre – spiega -, in avanti, invece, qualcosa è cambiato: giochiamo con due attaccanti vicini e così riusciamo ad attaccare meglio gli spazi e ad essere un po’ più pericolosi”. Al suo fianco, invece, c’è la presenza di Armellino, un giocatore che per le sue caratteristiche può generare una mediana differente. “Armellino ci sta dando una mano importante – continua -, ha portato un po’ di fisicità e solidità in più, che giova alla squadra intera”. La strada per adesso sembra quella giusta. La conferma arriva dai risultati: con il tecnico romano in panchina quattro vittorie consecutive che, sommate al successo ottenuto con Maragliulo, fanno cinque affermazioni, quindici punti che valgono la vetta solitaria. “Proseguiamo su questo percorso, ritroveremo sempre più convinzione, dal punto di vista mentale le vittorie stanno facendo la differenza – dice -, ma la mentalità deve essere sempre culla di migliorarci, perciò dimentichiamo i successi e pensiamo subito alla partita contro l’Akragas sperando di fare un’altra bella partita. La concentrazione non deve mai mancare e attenzione all’Akragas, una squadra giovane che gioca bene”. Il tecnico giallorosso sta puntando la propria attenzione soprattutto sulla difesa non proprio abbastanza ermetica per una squadra che punta alla promozione. Anche a Caserta la fase difensiva ha confermato qualche pecca. “Non è colpa della difesa, ma dell’intera squadra – ammette -, le responsabilità vanno vanno equamente suddivise. Stiamo cercando di limitare al minimo gli errori e non concedere niente. Sul primo gol subito ho forse sporcato io il pallone e, dopo, è finito tra i piedi dell’avversario. Tuttavia, quando siamo in vantaggio, non dobbiamo permettere all’avversario di riprendere fiducia”. Il Lecce per la prima volta in vetta da solo intende restarci a lungo, ma le concorrenti sono lì in agguato. “Noi, il Trapani e il Catania siamo quelle più accreditate per vincere il campionato – conclude -, poi però ci sono formazioni come il Matera, il Catanzaro, lo stesso Cosenza, squadre di valore che alla lunga verranno fuori. Anche Monopoli e Siracusa possono dare fastidio sino alla fine. E’ un campionato equilibrato, come lo è stato quello della passata stagione”.