BRINDISI – Per essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento hanno optato per le vie legali, hanno vinto il ricorso e sono stati inseriti in GaE con riserva. Quest’anno però sono arrivati negli istituti comprensivi di Brindisi per prendere servizio, chi per la sezione primaria chi per l’infanzia, per loro però la doccia fredda è servita: “per chi si trova in questa situazione- gli hanno detto- non c’è più posto”. La realtà a Lecce e povincia però è diversa: gli aspiranti docenti nella medesima situazione svolgono supplenze e qualcuno è entrato in ruolo.
Entro la fine dell’anno sarà l’udienza plenaria a stabilire se chi è entrato in graduatoria con riserva scalerà in seconda fascia o sarà ufficialmente inserito a tutti gli effetti in GaE in prima fascia, alla stessa stregua dei precari storici con laurea e abilitazione al seguito. Intanto il Dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Vincenzo Nicolì è stato chiaro: il modello Brindisi è quello giusto, a sbagliare sono gli altri.
Intanto chi resta a casa non matura punteggio ed è per questo che i docenti ancora una volta optano per vie legali: sono stati già circa in 40 ad essersi rivolti all’avvocato Simona Manca. Pronto anche un esposto in Procura: “a quanto pare ci sono figli e figliastri -dicono- noi vogliamo vederci chiaro”.