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Tap, incontro a Palazzo Chigi c’è anche la Regione Puglia

MELENDUGNO- C’erano i vertici di Tap, il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti e c’era anche la regione Puglia nell’incontro che si è tenuto a Palazzo Chigi  per discutere sul futuro del gasdotto con approdo a Melendugno.

“Un confronto diretto e fattuale sulle opportunità di sviluppo connesse a Tap” ha commentato  il Managing Director di TAP, Luca Schieppati al termine dell’incontro romano. “Riteniamo positiva la presenza della Regione Puglia al Tavolo convocato oggi a Palazzo Chigi con la partecipazione delle diverse parti sociali coinvolte, ribadiamo l’apertura al dialogo e al confronto con il territorio, di cui saremo partner di sviluppo per molti anni. Come dimostrano le esperienze nei tratti già realizzati negli altri Paesi del Corridoio Sud, TAP è un’opportunità di sviluppo per il Salento e per la Puglia. Un contributo che confermiamo di voler condividere col territorio con investimenti mirati per la valorizzazione del turismo, della pesca e dell’agricoltura”.

 “Abbiamo apprezzato la partecipazione della Regione Puglia al Tavolo promosso dal Governo insieme alle parti datoriali e sociali – ha ribadito il presidente di Snam Carlo Malacarne: sono emersi importanti spunti di discussione che ci consentiranno di definire in maniera più puntuale le proposte che abbiamo elaborato per contenere le emergenze ambientali più sentite a livello locale, in un percorso coerente con la SEN e il Piano Energetico Ambientale Regionale della Puglia”.

Anche Confindustria si  espressa con un sostegno pieno al progetto del gasdotto.Serve, serve subito, è fattore di competitività per il Paese e assieme alle altre misure previste dalla Sen potrebbe valere 1,4 mld di euro”. Così Stefan Pan, vicepresidente di Confindustria. “Siamo in un momento sempre più complesso in cui dobbiamo metterci al sicuro da situazioni di blocco: Tap va nella direzione di una maggiore diversificazione geopolitica dalle fonti di approvvigionamento e questo, oltre a renderci meno dipendenti dai Paesi produttori può avere anche un impatto sull’industria nazionale, con attivazione della domanda interna. Il progetto contribuisce anche a sostenere il processo di decarbonizzazione della regione con la creazione di energia sostenibile, accessibile e sicura. Un’opportunità imperdibile che può dare una spinta ad una dinamica del Meridione che è già positiva ma che al momento vede una crescita che va consolidata”. Più cauta la Cigl nazionale che ha parlato della necessità di un coinvolgimento maggiore con il territorio perché il dialogo con le istituzioni sindacali è imprescindibile. “Questa, dicono dalla Cigl- deve essere la strada maestra da seguire”.

 

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