
SPECCHIA- Pochi minuti dopo la mezzanotte, il fidanzato di Noemi ha lasciato la caserma dei carabinieri di Specchia. Fuori, ad attenderlo, diversi cittadini pieni di rabbia e rancore. Inutile commenatare le urla e le parole di disrezzo contro il ragazzino, che proprio nella tarda mattinata di mercoledì 13 settembre ha confessato l’omicidio della 16enne, indicando agli inquirenti il luogo in cui si è verificata la tragedia e dove nelle scorse ore è stato recuperato il cadavere: all’interno di una campagna di Castrignano del Capo, in una fossa ricoperta da sassi, a ridosso di un muretto.
I carabinieri hanno cercato di calmare i cittadini, chiamando anche alcuni rinforzi davanti all’ingresso. Poi, dieci minuti dopo la mezzanotte si è aperta la porta e lui, con una felpa bianca e cappuccio, “ha salutato”, ha sorriso alla folla e subito dopo è salito in fretta e furia sull’auto della pattuglia, tra le urla di disprezzo e rabbia di un’interà comunità che ora chiede solo giustizia.
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