Sanità

Addio alle sei Asl, la Regione studia l’accorpamento. Nel Salento ne resterà solo una

BARI – Il turn over dei direttori generali è quasi pronto, ma è solo passaggio temporaneo perché la vera rivoluzione che il governatore Michele Emiliano starebbe studiando per le Asl pugliesi, è ben altra: entro un paio di anni le aziende ospedaliere saranno dimezzate. Dalle attuali sei, si passerà a tre. Una per il Salento, una per Bari e Bat e l’altra per Foggia.

L’accorpamento, però, come detto, richiederà un certo tempo che non potrà essere inferiore ad un anno e mezzo, due, troppo per lasciare tutto così com’è. Ecco perché il governatore ha previsto uno step intermedio, sparigliando le carte ai vertici delle Asl. I direttori generali uscenti saranno tutti, o quasi, riconfermati. Ci sarà un solo nuovo ingresso: il pediatrico di Bari, Giovanni XXIII, infatti, è divenuto azienda ospedaliera e, in quanto tale, richiede una guida specifica, aggiuntiva. Chi andrà dove, non è ancora chiaro. A rallentare i tempi è la questione Lecce: Silvana Melli, attuale manager della Asl salentina, ha il contratto in scadenza nel 2019. Nel frattempo potrebbe o turnare in un’altra Asl, come inizialmente previsto, o ricoprire un ruolo diverso in assessorato o nell’agenzia regionale per la Sanità, l’Ares. E’ da decidere, la quadra non è stata ancora trovata.

Quanto agli altri manager, rassegneranno le dimissioni nei prossimi giorni, un passaggio formale ma dovuto per dare un via libera più morbido, al valzer delle poltrone.

 

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