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Melli via dalla Asl leccese. Troppo lavoro per scrostare i poteri interni e la politica si ribella?

LECCE –Il governatore di Puglia penserebbe ad un altro nome per la gestione della sanità leccese. Silvana Melli potrebbe cambiar sede già in settimana dopo due anni di lavoro serio e continue battaglie per far funzionare una sanità troppo spesso incrostata da logiche di potere clientelari a svantaggio dei pazienti.

La sanità pugliese, e quella salentina, attende da almeno un decennio la svolta che non giunge ed ancor meno in questi ultimi due anni malgrado il duro lavoro, ed impegno, di tutti gli operatori : dai medici al personale in servizio nei vari nosocomi. Una scossa che non giunge perché alcuno ha avuto interesse a scrostare logiche di controllo e sistemi di potere presenti in ogni Asl d’Italia e quindi anche di Puglia.

L’arrivo a Lecce di Silvana Melli ha determinato qualcosa del genere tanto da indispettire molti “burocrati” della sanità nostrana. Già dopo i primi mesi si ascoltava: non può assumere certe decisioni, non si possono alterare gli equilibri, non si può rivoluzionare dall’oggi al domani, insomma non si può… ma per dirla in poche e chiare lettere: non è possibile destabilizzare chi per anni ha gestito. Quindi impossibile poter destabilizzare ed infastidire qualcuno anche se questo ha potuto, o avrebbe potuto, agevolare le cure e l’assistenza per i pazienti. Vanno bene i cittadini ma guai a toccare le incrostazioni? Sembrerebbe proprio così se rischia di farne le spese solo l’attuale direttore generale Silvana Melli. Se in settimana arriverà a Lecce Ottavio Narracci, Stefano Rossi o Vito Montinaro lo si vedrà, ma certamente, senza nulla togliere a chi eventualmente la sostituirà, abbiamo avuto la prova che chi cerca di cambiare per il bene della collettività rischia il suo lavoro; chi dovesse garantire colletti bianchi potrebbe sopravvivere con molta più agibilità politico amministrativa.

Non resta che auspicare, ma speriamo di poter non averne dubbi, che colui che eventualmente sostituirà Silvana Melli sappia disattendere le aspettative di chi ha sperato nella decapitazione dell’attuale direttore generale ed aver a cuore la pubblica sanità anziché altre logiche.

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