Cronaca

Si tuffa e batte la testa contro il fondale: soccorso difficile e “agitato” a Pescoluse- Il video

SALVE- Un tuffo che ha rischiato di costargli davvero caro: un giovane infermiere ha battuto la testa contro il fondale sabbioso di Pescoluse. Momenti di panico nel tardo pomeriggio nella marina di Salve: decisamente “agitato” l’intervento di soccorso del 118, il cui personale tra l’altro è stato verbalmente aggredito da alcuni bagnanti che lo incitavano a raggiungere il malcapitato tuffandosi in acqua o attraversando il pontile galleggiante, su cui il ragazzo era stato già portato dal bagnino del lido, come si vede dal video girato da alcuni presenti.

I due sanitari, invece, lo hanno raggiunto con un pedalò, cercando di immobilizzarlo sulla piattaforma piuttosto instabile, in attesa di una motovedetta della Capitaneria di Porto, che ha poi trasportato il giovane nel porticciolo di Torre Vado. Da lì, le ambulanze lo hanno trasferito in codice giallo presso l’ospedale Panico di Tricase, ma fortunatamente il ragazzo era già in via di miglioramento.

Sulle procedure di soccorso, tuttavia, si è innestata la querelle: “se il ragazzo si fosse fatto male seriamente, sarebbe morto perché c’è stata una perdita di tempo imperdonabile”. È quanto dichiara Vito Vergine, titolare dello stabilimento Le Maldive, in cui sono accaduti i fatti. “Abbiamo fatto parcheggiare i soccorritori in prossimità del pontile – dice Vergine – e distavano una 50ina di metri dal malcapitato. Si sono rifiutati di attraversare la piattaforma, sebbene fosse a pelo d’acqua. Li ho minacciati di denunciarli per mancato soccorso. Non era necessario alcun tuffo in mare. Hanno invece preteso un pedalò, che abbiamo fornito, e hanno atteso la Capitaneria per trasferire l’uomo su un gommone, per arrivare poi a Torre Vado dove li attendeva un’ambulanza e infine in ospedale, dopo oltre mezz’ora. Sarebbe bastato attraversare quel pontile e riportarlo sulla terraferma senza perdere minuti che, se il giovane fosse stato davvero grave, sarebbero stati probabilmente fatali”.

Informato dell’accaduto, il direttore del 118, Maurizio Scardia, ha assunto l’impegno di approfondire la dinamica, chiedendo un’apposita relazione alla centrale operativa.

 

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