LECCE – “Randagi e costretti a vivere alla giornata“, così i docenti salentini descrivono la loro situazione a 10 giorni dall’inizio dell’anno scolastico. Sì perché quando tutto sembrava finito la situazione è precipitata vertiginosamente, ora il Prof. sono sul piede di guerra.
Prima la partenza destinazione sedi di titolarità, poi la marcia indietro quando alle 4.00 del mattino del primo settembre l’ufficio scolastico provinciale pubblica le graduatorie per le assegnazioni provvisorie (a fronte di una scadenza massima fissata dal Miur il 31 agosto).
Ma non è certo finita qui: “al danno, la beffa -raccontano- siamo tornati indietro dal Lazio, dal Veneto, dal Friuli, siamo corsi a prendere servizio nel Salento per poi sentirci dire dai Dirigenti delle scuole che non esisteva nessuna cattedra desinata a noi: il monte di ore da coprire non è sufficiente per l’assegnazione di una cattedra“.
Dunque le assegnazioni superano i posti realmente disponibili, le carte si rimescolano: le assegnazioni provvisorie devono essere completate per poi procedere con le nomine annuali per le cattedre scoperte. I docenti a stare appesi non ci stanno: la controffensiva è pronta tra ricorsi e la preannunciata volontà di procedere con un esposto in Procura.
“Gli errori della burocrazia -incalzano- li pagano le vittime: i docenti, gli studenti, ma sopratutto il diritto allo studio“.