GALLIPOLI- L’hanno ritrovata rinchiusa a chiave in una stanza, con addosso i lividi chiaro segno di violenza. La Polizia ha salvato così una donna che era stata segregata in casa dall’attuale convivente, da cui era costretta a subire maltrattamenti. In carcere finisce un 37enne gallipolino, accusato di sequestro di persona, lesioni personali gravi, minacce e maltrattamenti in famiglia, oltre che di danneggiamento.
Ad allertare gli agenti è stata, nella serata di ieri, una telefonata giunta al Commissariato di Gallipoli: era una richiesta di aiuto, con la quale un interlocutore segnalava la presenza di una donna sequestrata. Recatisi presso l’abitazione, sempre nella città bella, i poliziotti si sono ritrovati di fronte una scena definita da loro stessi “terrificante”.
Lei, 43enne, era molto denutrita e con evidenti ecchimosi sulle braccia, sulle gambe e sul collo. Questo fa presupporre che fosse in quelle condizioni da almeno qualche settimana. Sull’esatta ricostruzione dei fatti sono in corso le indagini, coordinate dal pm Emilio Arnesano.
Ciò che è certo è che, tranquillizzata dai poliziotti e soprattutto rassicurata della fine dell’incubo, lei stessa ha confidato agli agenti intervenuti la propria condizione psico-fisica. Si è aperta con loro, perché in loro ha intravisto dei salvatori. Ha dichiarato di aver subito minacce gravi e sistematiche, tanto da ridurla in uno stato di prostrazione tale da rinunciare a qualsivoglia richiesta di aiuto o tentativo di fuga. Se anche avesse voluto, ad ogni modo, non avrebbe potuto: il convivente aveva distrutto il suo cellulare.
È bastato poco ai poliziotti di Gallipoli per riscontrare la piena responsabilità dell’uomo, che è stato arrestato e condotto presso la casa circondariale di Lecce.
