BARI- Le nuove nomine del presidente della Regione Michele Emiliano sugli organi amministrativi di Innovapuglia Spa, della società Terme di Santa Cesarea, del consiglio di amministrazione di Acquedotto pugliese e di Arca Sud Salento continuano a scatenare polemiche. Per Innovapuglia è stato designato presidente Fabrizio D’Addario. Per Santa Cesarea il presidente del Cda è Francesco Bleve. Per Acquedotto Pugliese il Cda composto da Nicola De Sanctis e Carmela Fiorella è stato integrato con Nicola Canonico. Il nuovo amministratore unico di Arca Sud Salento è Alberto Chiriacò. “Nomine utili solo al suo consenso – avevano dichiarato i consiglieri regionali di Forza Italia, Domenico Damascelli e Nino Marmo che avevano parlato di una “pappatoia” di Emiliano e di “un’armata Brancalone”.
Oggi sull’argomento interviene anche il deputato del Pd Federico Massa che dice: “Resto letteralmente allibito dal metodo che l’Amministrazione regionale ha seguito (e ritengo, se tanto mi da tanto, seguirà anche in futuro per le nomine di competenza nelle società e/o nelle agenzie pubbliche. Non pochi sono serissimi dubbi di legittimità, anche con riferimento, per amministratori ed ex amministratori pubblici, alle norme contenute nella Legge Severino. E’ facile evincere – continua Massa– che i requisiti cui in concreto si è fatto riferimento sono i seguenti: essere parte del mondo imprenditoriale barese, meglio se interessato alla materia degli appalti pubblici; in alternativa essere o essere stati amministratori pubblici ovvero essere stati candidati in qualcuna delle liste civiche riferibili al Presidente Emiliano. Tutto ciò è inaccettabile- dice Massa- non vi è alcuna considerazione delle competenze possedute dai nominati e nessuna, anche minima traccia di selezione pubblica sulla base di parametri oggettivamente verificabili. Ma non doveva essere la Regione Puglia modello di trasparenza e partecipazione? Se la situazione non fosse tragica verrebbe da sorridere, pensando ai virulenti attacchi di Emiliano al PD partito delle lobby e dei petrolieri. “Ma mi faccia il piacere”, avrebbe detto il principe della risata, il grande Totò”.