LECCE- Con la requisitoria del pm Nicola D’amato si è aperto oggi nell’aula Bunker di Lecce il processo d’Appello nato dall’operazione Vortice Dèja vu con la quale i carabinieri del Ros e del Nucleo Investigativo di Lecce smantellarono l’organizzazione criminale ruotante intorno ai fratelli Pellegrino di Squinzano. Un’udienza che è stata aggiornata al prossimo 5 luglio, quando ci saranno le richieste di condanna per gli altri imputati. Oggi il pm ha chiesto la conferma delle condanne per i primi cinque, procedendo in ordine alfabetico: Gianluca Candita, 44enne di Torchiarolo ( 14 anni e 4 mesi), Alessandra Bruni, 25 anni di Squinzano ( 4 anni e 6 mesi)Vincenza Carone, 57 anni di Mesagne (4 anni), mentre per Saida Bruni, 22 anni di Squinzano, sono stati invocati 9 anni a fronte dei 6 anni e 4 mesi inflitti in primo grado. Gli imputati sono in tutto 55. Tra questi Antonio e Patrizio Pellegrino, Sergio Notaro. Nel processo in primo grado le condanne furono per circa 4 secoli di carcere complessivi. Le accuse sono diverse: traffico internazionale di stupefacenti, estorsione e usura. Del collegio difensivo fanno parte, tra gli altri, gli avvocati Cosimo Castrignanò, Giancarlo Dei Lazzaretti, Ladislao Massari, Benedetto Scippa, Antonio Romano, Patrizia Ciccarese.
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