SALENTO- Anci Puglia bussa alla porta della Regione: troppe le criticità nell’attuazione del Reddito di Dignità, che rischia di tramutarsi in un boomerang delle attese. In mattinata, a Bari, la convocazione dei Comuni capofila degli ambiti sociali, che hanno il compito di curare l’intera fase operativa, dall’accettazione delle domande di chi potrebbe accedere, sulla base anche dei dati Inps, fino all’assegnazione delle attività da compiere presso enti e aziende. Alcuni intoppi ci sono ovunque e risiedono, innanzitutto, nella procedura piuttosto complessa e, come chiede Anci, “da semplificare”. È il motivo per cui è stato chiesto un tavolo tecnico urgente, per facilitare l’applicazione concreta della misura di contrasto alla povertà e inclusione sociale attiva.
Non sembra fare primavera, per il momento, infatti, la “rondine” Gallipoli, dove, dopo la sottoscrizione dei Patti di Inclusione Sociale lo scorso 6 marzo, a distanza di tre mesi, il Red ha iniziato a diventare operativo.
Dalla mattinata di questo lunedì e fino a settembre, dalle sei del mattino i cittadini in difficoltà economica beneficiari del reddito di dignità sono impiegati nella pulizia della Spiaggia della Purità e degli immobili comunali. Si parte con 32 di loro, dalla prossima settimana dovrebbero diventare 117 nell’intero ambito che si allarga ai comuni limitrofi a Gallipoli.
Nelle altre realtà, però, va peggio: a Maglie, dove il Red è stato avviato già due mesi fa, i 40 cittadini già impiegati non hanno ancora ricevuto alcun pagamento, che tra l’altro non avviene con soldi liquidi, bensì con la ricarica di una carta prepagata da spendere presso negozi ben individuati. La presidente dell’ambito, Ada Fiore, continua a evidenziare quali sono i nodi da sciogliere: “sono contenta che Anci abbia preso posizione – dice – sulle criticità che vado ripetendo da mesi. Sulla povertà e i bisogni non si fanno sperimentazioni, perché si rischia di peggiore la situazione”.
