Politica

Il premio Nobel Galbraith, nell’anti-G7: “La crescita riparte dalle persone. Non da elisir magici”

BARI – Da una parte i potenti del mondo, dall’altra il premio Nobel per l’Economia nel 2015, James Galbraith, consulente di Barack Obama nel risollevare le sorti dell’America dopo la recessione. L’anti-G7 organizzato dal governatore Michele Emiliano – seppur contrario a questa definizione -, termina con la firma del “Manifesto di Bari”. Al suo interno un “new deal” per l’Africa ma non solo, anche dei propositi per rimettere al centro delle riforme, i cittadini.
“Il posto che al G7 è dato all’umanità – ha spiegato il governatore – è quello di consumatori, nella migliore delle ipotesi, di fattori della produzione, nella peggiore, o addirittura di spettatori semplici. È chiaro che questo Manifesto di Bari – ha aggiunto Emiliano – è un ferma opposizione politica a questa concezione dell’Economia”.

Galbraith ha spiegato che non c’è “un elisir magico per la crescita”. Povertà e diseguaglianze sono da affrontare separatamente. Ma le riforme devono coinvolgere l’intera società. Finora non è stato così, soprattutto nei G7. “Le politiche economiche dei Paesi del G7 – ha spiegato ai microfoni di TeleRamaNews il premio Nobel – sono dietro la crisi, non possiamo negarlo. Anche “l’inazione” da parte dei Paesi, compreso il mio, difronte al cambiamento climatico ha contribuito a ciò. E’ questa la sfida che non sono sono riusciti e non vogliono cogliere questi Paesi, l’incapacità di regolamentare il sistema finanziario – ha aggiunto – e di mobilitare le risorse necessarie per il cambiamento climatico.

L’esperto è entrato nello specifico, parlando di Sud, di Puglia. Crescere qui si può, creando opportunità e posti di lavoro. “Credo che tutte le regioni, non solo dell’Italia ma dell’Europa – ha detto Galbraith -, debbano avere uguale voce in capitolo quando si tratta di risolvere i problemi economici. Purtroppo in maniera deplorevole questo non succede. Di solito – ha continuato – sono i ricchi che tendono a dettare le regole. Ma non si può andare avanti così, io credo si debba intervenire da entrambi i lati perché in fin dei conti sono proprio le regioni che più vivono la povertà a conoscere meglio i problemi e, quindi – ha concluso – possono contribuire moltissimo alla risoluzione di questi”.

Disuguaglianza che, per Emiliano, il ministro Padoan non riuscirà facilmente a portare all’attenzione dei colleghi nel vertice: “Dovrà fare tanta fisioterapia per riuscire a parlare di disuguaglianza – ha affermato Emiliano -. Bisogna cambiare tutto, se Padoan cambia tutto, siamo tutti felicissimi. No sarà facile, però, perché per farlo – ha detto ancora il presidente – dovrà fare la fisioterapia a se stesso, a tutti i ministri delle Finanze del G7 e anche ai banchieri”.

Nell’incontro sono stati resi noti i numeri della povertà: in Italia è aumentata in modo esponenziale dopo la crisi del ’93-94, ed è stata affrontata anche con massicce dosi di privatizzazioni e con il ritiro dello Stato da parte dell’economia. Maria Neira dell’Organizzazione mondiale della sanità ha parlato della necessità di una riorganizzazione dell’energia in chiave ecologica: “Abbiamo avuto finora 7 miliardi di morti prematuri nell’era industriale per l’inquinamento dell’aria. Questo perché non c’è stata finora energia pulita, sostenibile e occasionale. E’ un problema sanitario – ha concluso – prima che ambientale”.

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