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Gestione Lupiae, Perrone: dichiarazioni strumentali. Rotundo: dice bugie

LECCE-“Siamo alle solite. Non sapendo a quale santo votarsi per ottenere un minimo di visibilità sui media riecco spuntare un vespaio di inutili polemiche attorno alla Lupiae Servizi. Protagonisti sono Antonio Rotundo e Luigi Melica, due – guarda caso – tra i consiglieri comunali di opposizione che hanno votato “no” al salvataggio dell’azienda. Due rappresentanti istituzionali che a parole vogliono il bene dei lavoratori ma che nei fatti si comportano diversamente”. Così il sindaco di Lecce Paolo Perrone replica alle dichiarazioni dei due consiglieri sulla relazione del Ministero in merito alla gestione di Lupiae.

“Le dichiarazioni rilasciate nelle scorse ore appaiono – ancora una volta – stucchevoli e strumentali. Si prova a far passare surrettiziamente un messaggio che non corrisponde alla realtà dei fatti. E’ il caso di ribadire che prima di poter giungere all’indizione di un bando pubblico per l’assunzione a tempo determinato di alcune unità lavorative è stato necessario seguire un preciso iter amministrativo.

Dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale avevo avanzato la proposta di attingere personale – per un anno – dalla platea degli operai dell’Alba Service interessati dalla procedura di licenziamento al fine di rispondere concretamente alla carenza di personale in alcuni settori operativi della Lupiae, operazione che non andò in porto non certo per volontà del Comune o della Lupiae. A quel punto i vertici aziendali attesero, correttamente, il via libera al Piano industriale e le relative proroghe dei contratti di servizio per avere certezza sulla copertura finanziaria per gli anni successivi. Ricordo, ai consiglieri Rotundo e Melica che venne pubblicato anche un avviso pubblico per individuare lavoratori che fossero eventualmente disposti a cambiare mansione per ricoprire incarichi operativi, ma nessuno rispose a questo appello. E’ assai singolare che solo nelle ultime ore dal cilindro di Rotundo sia uscita una nota degli ispettori del Ministero delle Finanze che risale al 2015 in cui si fa cenno ad alcune presunte irregolarità nella gestione della Lupiae”.

“Caro Perrone, le tue sono solo bugie perché  sono gli ispettori del ministero dell’economia a bocciare la Lupiae ed anche il comune  e la lettera alla corte dei conti è del 24 aprile 2017” è la risposta di Rotundo. “La bocciatura è su tutta la linea ed in un paese normale un sindaco che si rispetti avrebbe licenziato in tronco gli amministratori della Lupiae che è  costata ai contribuenti leccesi oltre 20 milioni di euro a causa del malgoverno di questi anni. Ma il Ministero non ha bocciato solo la Lupiae ha bocciato sonoramente anche il Comune azionista unico della società per mancato controllo e quindi Perrone che è evidentemente primo responsabile della situazione di sfascio attuale; ma il primo cittadino  anziché chiedere scusa ai leccesi per i danni procurati alla città pensa di salvarsi l’anima attaccando il sottoscritto”.

Anche Melica replica a Perrone: “Il redivivo sindaco uscente è costretto a difendere l’avv. Turi sul bando di assunzione di nuiovo personale. Perché lo fa? Perché la presidente mai e poi mai avrebbe pubblicato un bando per assumere nuovo personale alla Lupiae; al contrario, avrebbe utilizzato il personale esistente. Il sindaco ha voluto quel bando improvviso, ora deve difebnderlo. È inconcepibile che Lupiae abbia un management superpagato mentre ai lavoratori si stringe la cinghia riducendo le ore di lavoro”.

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