Cronaca

Udienza Ciolo, sollevata l’incompetenza territoriale

GAGLIANO DEL CAPO-  Il processo nato dal presunto deturpamento di bellezze naturali sul costone roccioso del Ciolo, a Gagliano del Capo potrebbe essere trasferito a Bari. E’ questa la richiesta avanzata dagli avvocati difensori dei due indagati baresi coinvolti nella vicenda per la quale la Procura di Lecce ha chiesto il rinvio a giudizio. Gli indagati, otto in tutto, rispondono di falso e di deturpamento di bellezze naturali in seguito al consolidamento del tratto di scogliera interessato dal cantiere di monitoraggio e studio della falesia, per il quale i Pm Elsa Valeria Mignone e Antonio Negro avevano, il 3 febbraio del 2015, disposto il sequestro probatorio con l’obiettivo di verificare se il progetto stesso fosse compatibile con la conformazione della scogliera. Davanti al Gup Carlo Cazzella gli avvocati hanno sollevato un’eccezione di incompetenza per territorio. La motivazione è che il reato di falso ideologico, il capo d’imputazione più grave, sarebbe stato commesso a Bari dai due funzionari della Regione che hanno espresso il parere sul progetto ritenuto inattendibile dagli inquirenti. Ecco perché i legali dei due funzionari sostengono che la competenza sia del tribunale del capoluogo pugliese.  L’abuso edilizio e il deturpamento di bellezze naturali, altro capo d’omputazione, riguarda invece gli amministratori locali. Il pm d’udienza Angela Rotondano si è opposta alla richiesta e il giudice si è preso del tempo per studiare la questione, aggiornando l’udienza preliminare al 30 maggio prossimo. Le opzioni sono tre: o il giudice deciderà di trasferire il processo oppure questo rimarrà a Lecce. O, ancora, ci sarà la separazione: il reato ambientale a Lecce e il falso Bari. Prima di poter discutere quindi di eventuali riti alternativi o dell’eventuale rinvio a giudizio si dovrà risolvere la questione territoriale, preliminare a tutto. Gli imputati che rischiano il processo sono otto: i due funzionari Vincenzo Moretti e Caterina Di Bitonto, e poi tecnici, progettisti, direttori dei lavori, imprenditori: Daniele Accoto, Daniele Polimeno, Primo Stasi, Fulvio Epifani, Emanuela Torsello, Ippazio Fersini. Del collegio difensivo fanno parte gli avvocati Riccardo Giannuzzi, Stefano De Francesco, Francesco Nutricati e Andrea Sambati.

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