TARANTO – Sono state le immagini dell’aggressione ai giocatori e allo staff del Taranto F.C. a incastrare i 12 presunti responsabili, tutti tarantini, di quanto avvenuto durante l’allenamento dei rossoblu dello scorso 22 marzo. A loro carico, alle prime luci dell’alba, gli agenti della Digos, su delega dell’autorità giudiziaria, hanno eseguito perquisizioni e notificato avvisi di garanzia.
Secondo le prime ricostruzioni, gli indagati, appartenenti alla tifoseria ultras curva nord, avrebbero fatto irruzione, forzando il portone di ingresso, nell’area di allenamento dello stadio “Iacovone”. Obiettivo: protestare contro la squadra, ritenuta responsabile di una serie di prestazioni “deludenti”.
La protesta, però, sarebbe poi degenerata in atti di violenza trasformandosi in una vera e propria spedizione punitiva soprattutto nei confronti di alcuni giocatori additati, da più parti, come i veri responsabili del declino del Taranto F.C.
Agli indagati sono contestati, in concorso tra loro, una pluralità di reati tra i quali percosse, lesioni aggravate, violenza privata, fabbricazione o commercio di materiale esplodente, esplosioni pericolose, porto d’armi e di oggetti atti ad offendere, lancio di materiale pericoloso e scavalcamento ed invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive.
A loro carico sono state avviate anche le procedure per il Daspo.
Le indagini, intanto, continuano: i 12 fanno parte di un gruppo più ampio di almeno 20 persone, su cui sono in corso ulteriori accertamenti.
