LECCE – “Ho sperato sino all’ultimo che alla penalizzazione della dottoressa Perulli che il Sindaco Perrone ha sempre difeso, guarda caso sino alla decisione del figlio Alessandro Delli Noci di candidarsi contro Giliberti, non facesse seguito l’assegnazione del Settore servizi sociali e Casa a favore dell’avv. De Salvo“. Arriva dritto al punto il capogruppo Udc a Palazzo Carafa Luigi Melica secondo il quale questa scelta del primo cittadino Paolo Perrone sarebbe stata influenzata da motivi elettorali e non meritocratici come avrebbe dovuto essere.
“Non perché la De Salvo è indagata dalla Procura della Repubblica sulla questione dell’assegnazione degli alloggi ERP– spiega Melica- sta alla sua sensibilità decidere di astenersi, ma perché proprio l’avvocato De Salvo ha affermato che l’Ufficio casa, sotto la sua direzione, avrebbe funzionato bene. Non è stato così: la medesima, infatti, è responsabile del mancato rispetto del termine per la pubblicazione della graduatoria del bando ERP scaduto il 21 aprile”.
Per Melica duqnue piuttosto che un premio nei confronti dell’avvocato sarebbe stato logico avviare un procedimento disciplinare. “Un sindaco serio ed equidistante-chiosa-avrebbe agito così“.
A fargli eco è il Presidente della Commissione controllo Antonio Rotundo:”un provvedimento che risponde più alla volontà di punire qualcuno che di riorganizzare la macchina amministrativa. Non si sfugge al sospetto -aggiunge- che la Perulli abbia potuto pagare per le scelte politiche del figlio“.
“Le delibere con le quali la giunta ha approvato la riorganizzazione amministrativa confermano che non c’è nessuna volontà di contenimento e razionalizzazione effettiva ma di fare aggiustamenti che rispondono solo ad esigenze di natura elettorale, premiando o penalizzando secondo criteri molto discutibili per non dire arbitrari, e con l’aggravante– conclude Rotundo- che si è atteso lo scioglimento del consiglio comunale per evitare che la giunta fosse chiamata a rispondere in aula delle proprie decisioni“.
