Cronaca

Tumori, nel leccese 2.341 morti nel 2014. Lilt: “si monitorino le aziende inquinanti”

LECCE-  1500 decessi nel 1990, 2341 nel 2014, quando se ne sono verificati 290 in più rispetto a quelli attesi: in meno di 25 anni, le morti per tumore in provincia di Lecce hanno raggiunto la media italiana e viaggiano a velocità più sostenuta rispetto al resto della Puglia.Sono i dati Istat più recenti, nudi e crudi, che la Lilt di Lecce ha presentato in mattinata, a palazzo Adorno, in occasione dell’avvio della settimana di prevenzione oncologica. Dentro quei numeri, però, c’è la fotografia di un territorio che continua ad ammalarsi: sembra essersi invertito il trend della mortalità per tumore del polmone nei maschi, mentre cresce anche da noi in maniera drammatica la mortalità per cancro al seno, specialmente nelle giovani donne. La differenza virtuosa pari al 23 per cento a nostro favore nei confronti del nord Italia si è esaurita.

“Una realtà eclatante” quella della provincia di Lecce, secondo la Lilt, una realtà coperta ingannevolmente dai dati regionali, specie per quanto riguarda l’abnorme mortalità per tumore del polmone maschile, che con 469 decessi nel 2014 supera del 26 per cento la media nazionale e del 34 per cento quella regionale.

Poi, c’è l’altra bestia nera: il tumore della vescica, per il quale pure, storicamente, la provincia di Lecce ha mostrato fino al 2011, specialmente tra gli uomini, un tasso di mortalità superiore del 25 per cento rispetto alla media nazionale e del 20 per cento rispetto a quella regionale. Da allora, si è cambiato passo: a Brindisi e Taranto si muore per questo più che a Lecce.

Sono cifre che impongono la riflessione, visto che “è ormai acquisito che il 90 per cento dei casi di cancro è dovuto alla presenza nell’ambiente, inteso in senso lato, di fattori di rischio oncologico”, spiega il direttore scientifico di Lilt, Giuseppe Serravezza.È per questo che si torna in campo per rilanciare la prevenzione primaria, combattendo contro le cause che originano le neoplasie. Le iniziative della settimana che si apre servono a questo.

“Ci preme ribadire – hanno chiarito da Lilt – che il dato di mortalità non “fotografa”, per così dire, compiutamente la realtà di un territorio. Oggi, infatti, rispetto a 20-30 anni fa, grazie alle cure più efficaci, si riescono a guarire il 45-50 per cento dei tumori, che sfuggono dunque al dato della mortalità”.

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