AVETRANA- A pochi giorni dalla sentenza della Cassazione sull’omicidio di Sarah Scazzi, torna a parlare Valentina Misseri, la sorella di Sabrina, condannata all’ergastolo assieme alla mamma Cosima, per la morte della 15enne di Avetrana, strangolata, denudata e gettata in un pozzo nell’agosto del 2010
Rilevando il contenuto di alcune lettere, in un’intervista rilasciata per la rivista Oggi, Valentina ribadisce che sua madre e sua sorella sono innocenti: “A uccidere Sarah -afferma- è stato mio padre”. E poi ci sono quelle lettere, scritte proprio da Sabrina, che risalgono a prima della conclusione del processo d’appello, in cui si legge: “In questa situazione ho mille paure, è impossibile trovare un po’ di pace. Ho scoperto che la verità viene sempre a galla ma dopo morta, non sempre da viva”. “Ultimamente – si legge ancora – sogno il pubblico ministero che mi corre dietro con il coltello. Non ce la faccio più, sono stanca”.
Righe, accuse e supposizioni che ancora oggi non danno una certezza su cosa davvero è accaduto sette anni fa, quel pomeriggio del 26 agosto, quando Sarah convinta di dover andare al mare con la cugina, non fece più ritorno a casa. Scomparve nel nulla per poi essere ritrovata cadavere nella notte tra il 6-7 ottobre in un pozzo.
Ora tutto è in mano ai legali e ai giudici. Il 20 febbraio si tornerà in Tribunale per ascoltare la sentenza della Cassazione