Cronaca

Primo impianto di compostaggio in provincia di Lecce: la Regione dà l’Ok per Cavallino

CAVALLINO- La Regione Puglia dà il via libera al primo impianto di compostaggio dei rifiuti della provincia di Lecce, necessario per il trattamento dell’umido. E’ quello di Cavallino, finanziato con 8 milioni di euro di fondi europei. Il decreto, firmato dal commissario ad acta per i rifiuti Gianfranco Grandaliano il 29 novembre scorso, è stato impugnato dinanzi al Tar di Lecce dal Comune di San Donato, con ricorso depositato oggi. Si contesta, in particolare, il mancato rispetto delle distanze minime dai centri abitati. “Si dovrebbe essere ad almeno due chilometri dai centri abitati e invece qui siamo a meno di uno – dice Samuela Foggetti, assessore all’Ambiente di San Donato -. Tramite un nostro consulente, abbiamo anche contestato il piano di ricaduta delle emissioni odorigene elaborato dal Comune di Cavallino. Inoltre – aggiunge – il Tar, quando si è espresso sul nostro precedente ricorso, aveva già affermato che le distanze non erano rispettate, senza entrare nel merito di una differenziazione tra impianto e ampliamento discarica”. Il progetto di fattibilità approvato, infatti, è figlio di una lunga contesa.

Originariamente, il progetto presentato dal Comune di Cavallino prevedeva la trasformazione dell’attuale impianto di biostabilizzazione, con aggiunta di 8 biocelle destinate al compostaggio dell’umido e la progressiva parziale riconversione di quelle esistenti man mano che i livelli di raccolta differenziata aumenteranno. Poi,si prevedeva anche, finanziato con ulteriori 9 milioni di euro, l’ampliamento della discarica di contrada Le Mate. Quest’ultima parte, però, è stata stralciata, a causa dell’opposizione di Arpa, Asl e altri enti, come i Comuni limitrofi di San Donato, San Cesario e Lizzanello.È rimasta solo la prima parte, relativa alla produzione di compost ed è quella approvata dalla Regione.

Il secondo impianto di compostaggio della provincia è previsto a Tricase, ma è ancora in alto mare: dopo una gara andata deserta, il nuovo project financing è svincolato dalla necessità di riconvertire uno dei capannoni dell’Adelchi,ma resta nella zona industriale tricasina. In questo caso, il piano dovrebbe essere realizzato con fondi privati e chi lo costruirà lo prenderà anche in gestione.

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