Cronaca

Dopo la diffida, arriva il ricorso al Tar: via Silvio Pellico ancora chiusa

LECCE- “Basta! vogliamo essere trattati allo stesso modo del centro cittadino”, così Leo Ciccardi del Comitato Popolare Nuova Rudiae, torna sullo scottante argomento della strada della discordia: via Silvio Pellico, nel quartiere San Pio. Ma ora giunge una novità: “dopo la diffida presentata dal Comune-afferma l’assessore Severo Martini- è giunto il ricorso al Tar”

Via Silvio Pellico costeggia da un lato la chiesa di Santa Maria della Porta e, dall’altro, un cantiere aperto da anni.  La strada, continuazione di via Silvio Pellico, di fatto è privata, appartiene al titolare della ditta che 10 anni fa ha aperto il cantiere -ad oggi fermo- per la realizzazione di una struttura ricettiva.  Con provvedimento dirigenziale del settore urbanistica del 2006, e relativa deliberazione di giunta del 2007, è stato valutato l’interesse pubblico alla realizzazione della strada in questione, “per attenuare la situazione di disagio e degrado avvertita nel quartiere”. È quindi stato concesso ad una società immobiliare il permesso per la costruzione di un edificio per residenze turistico-alberghiere, tra le vie Silvio Pellico e Cav. di Vittorio Veneto. A gennaio però, per un non meglio precisato motivo, e “forse a causa di un disguido -ci spiegano- tra Comune, società immobiliare e DOGRE, società che riscuote i tributi per l’occupazione del suolo pubblico”, una rete metallica, fissata all’asfalto con dei massi, ha chiuso le comunicazioni nel quartiere, con enormi disagi per tutti.

Da allora, diverse sono state le sollecitazioni per riaprire la strada, le commissioni e le interpellanze. Qualche mese fa, la stessa amministrazione si è anche mossa presentando una diffida alla Società, che si dovrebbe occupare della realizzazione dei lavori , con la quale si concedevano sessanta giorni di tempo, come previsto e prevedibile, per sbloccare la situazione. Ma ad oggi non è giunta nessuna risposta se non quella, che circa una settimana fa, la stessa impresa ha presentato ricorso al Tar. Ora l’amministrazione attende di consultarsi con l’avvocatura per capire come procedere.

Nel frattempo Ciccardi, nonostante il contenzioso, invita il Sindaco a riaprire la strada, anche prima della Befana, per i seguenti Motivi:
1-pubblico servizio;
2-pubblica incolumità;
3-destinazione d’uso, già acquisito con il posizionamento della relativa segnaletica orizzontale e verticale;
4-bonifica dell’aera di cantiere,potatura degli alberi e sfalcio delle erbe delle aiuole pubbliche”.

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