LECCE-Guida la propria automobile, fa la spesa ogni giorno, va in edicola, al bar, passeggia in ogni dove. Con le proprie gambe. Eppure, almeno in teoria, è ufficialmente incapace di provvedere a sé e di deambulare senza l’ausilio di un accompagnatore. Una messa in scena quella accertata, con tanto di videoriprese, dalle Fiamme Gialle leccesi, nella cui rete è finito un 73enne falso invalido, originario di Trepuzzi ma residente a Lecce. Nei guai anche tre medici, che avrebbero certificato l’esistenza di una situazione non vera per fargli percepire, da cinque anni, la relativa pensione.
Le immagini che immortalano l’anziano lasciano spazio a pochi dubbi: per far reggere la pantomima, poco prima di entrare nella sede dell’INPS di Lecce per sostenere la visita di revisione e confermare così la dichiarata invalidità, il nipote gli apre la sedia a rotelle e lo fa premurosamente “accomodare” per spingerlo davanti alla Commissione e non destare sospetti. Tutto ripreso dalla Guardia di Finanza, durante gli otto mesi di indagini coordinate dal pm Donatina Buffelli.Ad essere denunciati anche la moglie e il nipote del 73enne, per concorso nel reato continuato di truffa. I tre medici, sui quali pende anche l’accusa di false attestazioni, sono stati segnalati all’Ordine nazionale dei Medici per gli eventuali provvedimenti disciplinari.
Lui, il 73enne, ha negato tutto, anche di fronte all’evidenza, dopo aver visionato i filmati girati dai militari. Ha replicato dichiarando che, grazie all’uso alcuni farmaci, può, sebbene in maniera temporanea, condurre prodigiosamente una vita “normale”. Giustificazione che non ha evitato le conseguenze: a ristoro delle somme che ha percepito senza titolo, la Procura ha disposto il sequestro per equivalente di beni per oltre 25mila euro.
A dare man forte all’inchiesta è stata la collaborazione della Direzione Provinciale INPS di Lecce, che ha consentito di sottoporre nuovamente a controllo di revisione l’anziano e di capire la falsità delle attestazioni mediche, avviando immediatamente le procedure per la sospensione di ulteriori indebite erogazioni. Ritirato anche il tagliando di invalidità che consentiva all’uomo di beneficiare dei parcheggi sulle strisce gialle riservati alle categorie protette aventi titolo.