LECCE- La guerra combattuta con le armi e quella delle parole, il fronte dei bombardamenti e quello delle emergenze umanitarie, il racconto del potere e quello del popolo oppresso. Il Forum delle Giornaliste del Mediterraneo porta a Lecce la voce delle donne nei luoghi caldi dei conflitti sociali, politici, religiosi e ambientali. Un confronto voluto da “Giulia giornaliste”: per tutta la giornata, nella sede del rettorato, il dialogo e la conoscenza di approcci e realtà altre, come quella di chi ha scelto di non stare in silenzio in Turchia, prima e dopo il tentato golpe di luglio, arrestata e condannata a due anni di reclusione per aver pubblicato, nel gennaio 2015, vignette di Charlie Hebdo sul giornale di opposizione Cumhuriyet.
Diversi i temi affrontati, dal racconto in radio dell’orrore della guerra al mestiere dell’inviata tra nuovi media e strumenti tradizionali, dal ricercare le fonti direttamente sul fronte e la differenza, dunque, con il giornalismo embedded fino al focus sulla Siria, sulla strage silenziosa dei civili. Il ruolo di giornalismo di frontiera come strumento, anche, di una nuova coscienza mediterranea. La scelta del racconto senza semplificazioni. PerchĂ© la “semplificazione è quasi sempre nemica della veritĂ dei fatti”.