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Dalla Puglia il primo passo concreto per il reddito di dignità

Sono partiti i primi 3000 tirocini “formativi” che daranno il via concretamente al reddito di dignità per la Regione Puglia.

Ci numerose domande che attendono la possibilità di essere trasformate nell’adesione al programma, per cui si dovrà sperare che entro la fine dell’anno si presentino numerose le aziende e le società disposte a fornire uno spazio per consentire altri tirocini, e quindi poter soddisfare altre domande.

Quindi chi è in difficoltà non dovrà più cercare di trovare prestiti personali per approdare a tempi migliori, senza alcuna garanzia che ciò accada (dettagli su http://www.zonaprestiti.com/prestiti-personali.htm), ma dovrà presentare la propria domanda, e sperare di rientrare nei circa 20 mila potenziali beneficiari che l’amministrazione regionale punta a soddisfare entro il primo anno.

Al momento dell’annuncio dell’avvio del ReD erano già 25 mila le domande pervenute. Nell’auspicio che l’ambizioso obiettivo possa essere raggiunto, chi ha i requisiti per poter presentare la propria domanda può continuare a farlo. La procedura è molto semplice, e bisogna accertarsi per prima cosa di essere in possesso dei requisiti necessari (reddito Isee inferiore a 3000 euro, e residenza, anche per i comunitari ed extra comunitari dimostrabile antecedente alla domanda di almeno 12 mesi), quindi va presentata la domanda.

Per farlo si è obbligati a procedere con invio telematico, utilizzando l’apposita piattaforma se si vuole fare in piena autonomia, oppure si può richiedere l’assistenza dei patronati oppure dei Caf che siano aderenti e abilitati per l’iniziativa. E’ quindi necessario scaricare la domanda, compilarla e poi procedere all’invio dei documenti richiesti.

Tra le urgenze ci sono la sensibilizzazione dei vari attori che dovranno essere coinvolti, ed anche la definizione della struttura organizzativa, soprattutto perché per come è strutturato il reddito di dignità, senza aziende che diano la possibilità di tenere i tirocini formativi non c’è modo di soddisfare le domande di ammissione al Red. Ma ciò che rimane è che è proprio dalla Puglia che, il più volte annunciato reddito di dignità dalle amministrazioni di tutta Italia, sia partito proprio da qui.

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