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Cave di Marco Vito direzione Rinascimento. Per Masseria Tagliatelle il ‘500 ha un destino incerto

LECCE- Le cave di Marco Vito viaggiano in direzione Risarcimento. Un Biglietto di sola andata di circa 60milioni di euro per abbandonare un medioevo di rifiuti e amianto, in una zona che attualmente risulta bonificata per dare l’avvio ai lavori di riqualificazione e miglioramento della viabilità. Un percorso ad ostacoli quello intrapreso per dare alla luce alla casa della musica.


3milioni di fondi strutturali dell’Unione europea sono invece destinati al restauro conservativo di Masseria Tagliatelle, palazzo nobiliare del XVI secolo che in quella zona affiora dal verde che costeggia Via del Ninfeo. Qui il comune, da progetto, avrebbe individuato la sede di un nuovo “centro polifunzionale di iniziativa e partecipazione territoriale”. Un’ indicazione generica quella che si legge che pur aprendo le porte a numerose possibilità di impiego della struttura, sembrerebbe ancora lasciarle tutte dischiuse.

Lo scorso 2 febbraio, con una delibera, il Consiglio comunale si impegnava ad individuare tra i beni patrimonio della città di Lecce un immobile da adibire a casa delle associazioni iscritte nel registro del Comune. A rispolverarne il ricordo è il Consigliere comunale Carlo Salvemini. Da qui la sua proposta di accogliere proprio nelle mura storiche della masseria le energie associative del territorio. Se di spazio di partecipazione si deve parlare, dunque, il gioiello architettonico, perchè no, potrebbe diventare la culla di chi della promozione sociale ne fa il proprio modus vivendi.

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