Cronaca

Ambiente svenduto, cambiano accuse a società

TARANTO-   Il pool di magistrati del processo ‘Ambiente svenduto’ per il presunto disastro ambientale causato dall’Ilva hanno modificato il capo d’imputazione contestato alle tre società Ilva, Riva Fire e Riva Forni Elettrici, che rispondono ai sensi della legge 231 che disciplina la responsabilità amministrativa delle imprese. Il processo è stato aggiornato al 6 dicembre. I pm hanno meglio descritto le condotte sostenendo che Riva Fire esercitava attività di controllo sull’Ilva attraverso il contratto di servizio tra Riva Fire e la stessa Ilva e il contratto con la tesoreria centralizzata. Circostanza che, secondo i pm, aveva determinato “un’attività di gestione di Riva Fire nei confronti di Ilva”. I pm hanno anche chiesto di rigettare le eccezioni della difesa dei 47 imputati (44 persone fisiche e tre società), tra cui c’è quella di trasferire il processo a Potenza perché tra le parti civili ammesse c’è un ex componente laico della commissione agraria del tribunale, da equiparare a giudice onorario.

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