L’AQUILA/SURBO-È morto per le conseguenze di un infarto Salvatore Caramuscio, 47 anni, il boss di Surbo che stava scontando l’ergastolo nel carcere del L’Aquila. L’uomo, considerato uno dei capi della sacra corona unita, era in regime di 41 bis. È morto nell’ospedale di Chieti, nel reparto di terapia intensiva dove era stato trasportato d’urgenza in seguito ad un malore. Un infarto per il quale era stato necessario un intervento chirurgico.
L’uomo stava scontando l’ergastolo per l’omicidio di antonio fiorentino, il titolare del bar Papaja a Lecce, avvenuto il 6 marzo del 2003. Caramuscio, conosciuto con il soprannome di “Scaramau” fu arrestato per il delitto e poi torno’ in libertà per decorrenza termini, facendo perdere le sue tracce e diventando uno dei 100 latitanti più pericolosi d’Italia. Fu rintracciato ed arrestato nel 2009 a Cassano delle Murge dopo 9 mesi.
La misura cautelare fu ripristinata dopo la condanna in appello per associazione a delinquere, droga, ed estorsioni. Dopo sei mesi di latitanza che portarono le autorità competenti a inserirlo nell’elenco dei 100 ricercati più pericolosi d’Italia. Caramuscio soffriva di una malattia che, nei giorni scorsi, ha reso necessario il ricovero in ospedale e poi un intervento chirurgico che non e’ bastato a salvargli la vita.